Viaggio in gruppo: il bello della condivisione

Questo è il periodo in cui le persone devono scegliere come trascorrere le ferie estive e ci si incontra spesso con la domanda “che fai quest’estate?

La risposta più frequente è “parto per un viaggio”.

Di motivi per viaggiare ce ne sono molti, e diversi. Il bisogno di evasione dal quotidiano, il bisogno di esplorare nuove realtà, altri usi e altri costumi, il bisogno di relax. Per ognuno di noi, questi bisogni hanno un peso e un significato diverso a seconda del periodo di vita che stiamo attraversando e a seconda del nostro modo di essere.

L’aspetto su cui voglio soffermarmi qui ha a che fare con ciò che per me è importante quando viaggio: la condivisione di esperienze con i propri compagni di avventura.

Quando alcune persone si scelgono e si aggregano in un piccolo gruppo di compagni di viaggio, lo fanno sulla base di una meta comune, soddisfacendo il desiderio di quel luogo in quel tempo specifico. Ma non solo.

Ciò che mi attrae di più in tutta questa faccenda è la possibilità di regalarsi un’esperienza nuova con persone che non si conoscono, fare cose che ci piacciono in un posto diverso con persone diverse.

Ambienti non familiari permettono di scoprire qualcosa di nuovo sul nostro modo di essere, migliorando la conoscenza che abbiamo di noi stessi.

Così il viaggio in piccolo gruppo diventa non solo occasione per esplorare pezzetti di mondo, esperienza che arricchisce la nostra conoscenza, ma in quanto esperienza condivisa offre la possibilità di creare legami significativi con i nostri compagni di viaggio.

 

Certamente alla base c’è il nostro bisogno innato di avere relazioni. È quello che ci spinge a cercare le persone, ad entrare in contatto con l’altro, in modo quasi non cosciente perché è un bisogno innato nell’uomo e universale. Ci accomuna tutti.

Si chiamano bisogni relazionali.

Uno di questi è proprio alla base della condivisione. È il bisogno di ognuno di noi di ricevere conferma dell’esperienza che si sta facendo. E ciò avviene quando siamo in presenza di qualcuno che percepiamo  simile a noi, in quanto sta vivendo un’esperienza simile alla nostra e può valorizzare il nostro mondo interno perchè la conosce o la sta conoscendo nel nostro stesso momento.

Pensiamo a tutte le volte che ci troviamo a parlare con qualcuno e ci sentiamo incredibilmente un pò più “normali” quando scopriamo che anche l’altro, in quella stessa situazione, ha provato una certa emozione o ha avuto i nostri stessi pensieri. E’ questo ci rende inevitabilmente più vicini!

Certo, il viaggio non è l’unico modo che abbiamo per incontrare l’altro, ma di sicuro l’esperienza del viaggio ci riporta in una dimensione più concentrata nel tempo e , spesso, proprio per la complessità e gli aspetti di sè che ognuno di noi mette in gioco in quel contesto, diventa un’occasione preziosa per fare esperienza dell’altro e di se stessi con l’altro. Una sorta di “palestra” di vita reale e autentica, lontana dalla dimensione virtuale a cui siamo spesso abituati.

E tanto più complessa e ricca sarà quell’esperienza tanto più significativo e forte sarà il legame tra le persone che vivono quella stessa esperienza.

Perciò se volete regalarvi un piacere scegliete e partite con nuovi compagni di viaggio, perchè le emozioni acquistano significato e valore solo se vengono condivise.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Lascia qui un tuo commento e leggi le risposte della Dottoressa Giulia Guerra psicologa. Oppure scrivi a giulia.guerra82@libero.it 

 

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