Manie da viaggiatore

 

Quando parto, porto con me un panda di peluche.  Non per compagnia, ma per avere una sua foto ricordo davanti ai grandi monumenti o nei siti principali. Avete presente il nano di Amelie? Il mio panda rimane nello zaino fino al suo momento di gloria in cui si lascia immortalare rubando la scena a più grandi siti di interesse artistico e culturale! Ormai mitica è la foto del panda in piazza Tienanmen!

 

 

Del resto chi non ha delle piccole manie da viaggiatore? Quelle piccole ossessioni a cui non riusciamo proprio a rinunciare, ma che fanno impazzire i nostri compagni di viaggio o chi è rimasto a casa!

Eccone alcune:

Fotomania

C’è chi scatta milioni di foto, in stile giapponese, immortalando qualsiasi cosa, cibo compreso. Ovviamente senza mai rinunciare ai cliché fotografici. Ai primi posti, secondo alcuni sondaggi condotti da esperti del settore turismo, la foto ricordo con le guardie reali inglesi o con le dita che “stringono” la punta della Tour Eiffel. Per non parlare del mitico attraversamento pedonale dell’Abbey Road in stile Beatles.

Collezionismo sfrenato

 

Sul tema collezioni si apre un mondo, a partire dalle cartoline per i più nostalgici, fino ad arrivare a tazze, calamite da frigo, palline di vetro con la neve, tele d’autore, statuette intagliate, ecc. Io personalmente colleziono bandiere di tutti i Paesi che ho visitato. Unico problema è che al momento il mio salotto sembra una sede dell’ONU!

 

Pulizia estrema

E’ noto a tutti che in viaggio gli standard igienici si differenziano da quelli di casa nostra. C’è chi se ne fa una ragione e chi invece si improvvisa ghostbuster di germi e batteri. Spugna in mano rimette a nuovo il bagno dell’albergo, spolvera cassetti e (udite udite) lava i filtri dei condizionatori per assicurarsi aria pulita!

 

Ipocondria

 

Ho visto persone portarsi in vacanza non un semplice kit di pronto soccorso, ma un set di medicine degno di un ospedale di prim’ordine. C’è chi non prende raffreddori da anni, ma parte con antibiotici che coprono tutte le malattie possibili, medicine contro punture da zanzare per un viaggio sui ghiacci, pasticche per il mal di testa, stitichezza, diarrea, vomito, colliri, spray per la gola,…e chi più ne ha più ne metta!

 

Sindrome da reporter

 

Alcuni viaggiatori riportano a casa le testimonianze di tutto il viaggio. A partire da scontrini fiscali, biglietti di metro e treni, ingressi a musei, depliant e cartine. Una quantità di carta mostruosa che probabilmente servirà solo ad aumentare il peso del bagaglio. Anche se una volta a casa, sfogliare la guida e tutte le testimonianze raccolte può essere terapeutico contro il rientro al lavoro!

 

Armadio al seguito

 

Mania piuttosto femminile e diffusissima quella di infilare in valigia scarpe, borse e vestiti come se ci si trasferisse invece che partire per un viaggio. Ammetto di aver imparato a ridurre il mio bagaglio da quando ho cominciato a viaggiare da backpacker: ora quando metto una maglia o un paio di scarpe in valigia, penso subito alla conversione in kg sulle mie spalle!

 

Social addicted

 

C’è chi anche nella foresta amazzonica non può rinunciare all’idea di postare il proprio selfie sui social. L’idea è rendere tutti i propri amici e conoscenti costantemente informati sul viaggio, con le proprie foto in elicottero, mongolfiera, sulla pista da sci o con un bradipo in braccio. Insomma non importa come, l’importante è stupire tutti in tempo reale!

 

E voi che manie avete?

 

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