Non sapevamo molto dello Sri Lanka prima di partire.
E' stata un'immagine a far nascere in noi la curiosità ... un tramonto, una statua di Buddha, un elefante, il mare, un pescatore ... un susseguirsi di immagini casuali che hanno fatto crescere, giorno dopo giorno, il desiderio di conoscere quest'isola lontana, immersa in un mare che l'ha piegata ma non abbattuta, popolata da persone sorridenti, che hanno nello sguardo l'autenticità di chi non ha ancora visto rapita la propria vita dalla frenesia della modernità, dove il Buddha, secondo la leggenda, credeva che la sua dottrina potesse sopravvivere nella propria forma originale.

E' un luogo in cui il seme della riflessione germoglia tra le proprie mani e ti accompagna anche una volta tornato alla quotidianità ordinaria.
Abbiamo vissuto lo Sri Lanka senza pretese ma accogliendo la spontaneità che l'isola ci ha offerto.
Abbiamo percorso chilometri di strada in autobus, treno, tuk tuk. Ne abbiamo visitato le rovine, le città, la natura.
Ci siamo lasciati bagnare dalla pioggia battente e scottare dal sole, siamo stati travolti dai rumori assordanti del traffico di Kandy e dall'ospitalità senza eguali dei suoi abitanti.
Abbiamo amato il silenzio delle colline della Hill Country ed il cielo stellato di Unawatuna.
Abbiamo scoperto, conosciuto, imparato tanto da un paese sospeso tra progresso e passato, un paese che ci ha lasciato un ricordo profondo, vivo, sereno e certamente indelebile.
